Fame un spritz, colonna sonora del blog
Lo Spritz visto da Venezia, patria dello spritz 'acido' con il link alla potenziale colonna sonora del nostro blog:
'Fame un spritz' di Sir Oliver Skardy (Pitura Freska)
"Costava poco un spritz ai nostri tempi / desso xe un lusso par fighetti dementi”. Davvero? Secondo me Oliver Skardy esce raramente dal Veneto, oggi se esiste una forma di alcolismo economico è proprio quello che gira intorno allo spritz, specie a Venezia in zona Campo Santa Margherita dove si beve a prezzi impensabili in qualsiasi altra città del nord. Detto questo, “Fame un spritz” è canzone epocale e vengo a spiegare i motivi.
1) Il gran tempismo ovvero l’uscita nell’anno del trionfo della Lega vernacolare; 2) la forza inclusiva che sgorga dall’incontro fra contenuto local e forma global (Sir Oliver all’anagrafe risulta Scardicchio, cognome nettamente pugliese; i suoi capelli rasta metterebbero in sospetto le ronde; la musica è meticcia, un travolgente reggae svelto quasi ska); 3) la perfetta poesia veneziana, lessico rima metrica pronuncia, a livelli compositivi non lontani dal sommo Giorgio Baffo suddito di San Marco e Monna Mona; 4) la natura di inno all’osteria veneta e alla sua impareggiabile socialità (“vecioti o studenti va tutti imbriaghi”). Da ascoltare bevendo uno spritz come tradizione comanda ossia acido e cattivo.
Vabbè, chiamamola 'cultura veneta' se volete. Basta che sia inclusiva come testimonia questo reggae – cantato in veneto da un teròn vestito da rasta.